La spinta che ho ricevuto

Grazie, Maria Teresa ....
il tuo meraviglioso "post" mi è servito quale spinta per propormi attraverso il mondo di internet ...
Dalle tue parole attingerò gli spunti per divulgare gli argomenti che tanto mi sono cari.
Maretta

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Quando hai iniziato a suonare da piccola non è facile poi abbandonare tutto come se nulla fosse stato. Al massimo può essere una decisione razionale, ma il cuore resta sempre lì: in quella musica che facevi tu, in quei pentagrammi dai quali tu – non altri – tiravi fuori il suono e il senso.
Così quella sorgente di piacere puro e ineffabile continua a lavorare in te, carsica, e aspetta soltanto di uscire dalla dolina della razionalità.
Come in tutte le reazioni che si rispettino, tuttavia, anche qui ci vuole un catalizzatore, un enzima, un attivatore che faccia scoccare di nuovo quella scintilla sempre brillante, ma coperta dalla annosa cenere del “faccio quel che devo”.
Un bel giorno, quando non sei più da molto tempo la bambina di allora, lo vedi e lo riconosci: è colui che – come te – ha in sé una scintilla sopita. Con lui trascorri un anno alla ricerca dello strumento che sai ti farà riprovare quella sensazione di allora, ti farà sentire di nuovo il piacere puro, endorfinico della musica, che parte dal grande corpo del vostro pianoforte e, attraverso le tue mani, arriva diritto al tuo cervello e lo mette in stato di grazia, lo apre come un fiore eternamente sbocciante.
Ricominciare non è semplice: il tempo ha messo la ruggine sulle tue mani. Ma non hai paura di ricominciare, di riprendere da zero, di tornare all’origine, di lavorare per ore per farti strumento con lo strumento, per risentire uscire dalle tue mani la Musica.
Allora osi e chiedi. Chiedi al Maestro e il Maestro ti accoglie, solare. Ti si pone accanto e ti guida, ti rassicura, ti incoraggia.
Ti siedi sullo sgabello e allunghi le braccia e le tue dita, impacciate e tremanti, toccano i tasti amati e, in quel momento preciso, il tuo Maestro ti parla e un nodo si scioglie, un muro cade, le spalle si abbassano, dalla testa un senso di pace e di rilassamento ti scende per tutto il corpo come una doccia tiepida e benefica: la musica sgorga dalle tue mani, non importa se ancora imperfetta. Dal caos il tuo Maestro fa nascere l’armonia.
La strada è aperta: il tuo Maestro è lì accanto, fondamentale, indispensabile, maieutica presenza. Le sue parole ti guidano come un filo d’oro nel labirinto della tecnica e dell’interpretazione. Sgorga da lei un flusso di passione, di talento, di conoscenza, di entusiasmo e di umanità che ti avvolge caldo e ti arricchisce. Ogni volta che lei parla, gli occhi limpidi e sorridenti, tu guardi in alto e vedi che quella vetta – seppure ancora lontana – non è più impossibile. Il tuo Maestro ti farà arrivare fin lassù, inflessibilmente rigorosa e dolcemente attenta e vicina, un angelo che – leggero e vigile – ti guida la mano e il cuore verso la sicurezza e la conoscenza. Il tuo Maestro farà sgorgare da te la Musica.

Alla mia amica e mio Maestro Maretta Tannozzini.