Un cervello "speciale"

Oggi una "chicca" tratta dal libro "Naturalmente intelligenti" di John Medina, biologo molecolare e Direttore del Centro di Ricerche sull'apprendimento neurale applicato. 

DIECI ANNI DI LEZIONI DI MUSICA

"C'è un altro modo molto efficace per sintonizzare un bambino sugli aspetti emotivi della comunicazione: la pratica musicale. Alcuni ricercatori dell'area metropolitana di Chicago hanno dimostrato che i bambini con competenze
musicali - che abbiano cioè studiato uno strumento per almeno dieci anni, iniziando prima dei sette anni - rispondono in un baleno a variazioni anche sottili nei segnali emotivamente
connotati, come il pianto di un bambino.
Gli sperimentatori hanno registrato variazioni di tempo, tono e timbro del pianto infantile, e le hanno fatte ascoltare ai musicisti e ai soggetti di controllo verificando come reagiva il loro tronco encefalico (la parte più ancestrale del cervello).
I bambini privi di formazione musicale non mostravano di saper discriminare. Non coglievano le informazioni sottili contenute nel segnale ed erano, per così dire, emotivamente sordi. Dana Strait, prima autrice dello studio, scrive: «Il fatto che il loro cervello [dei musicisti] risponda più velocemente e accuratamente rispetto al cervello dei non musicisti è qualcosa che si presume di veder tradotto nella percezione delle emozioni in altri contesti».
Si tratta di una scoperta chiara, squisitamente pratica e un po' inaspettata. Il suggerimento che ne deriva è dunque il seguente:
se volete che da grandi i vostri figli siano felici, fateli
entrare molto presto a contatto con la musica, poi assicuratevi
che continuino a praticarla fino al momento in cui
dovranno presentare la domanda per Harvard - sempre fischiettando
strada facendo, verrebbe da dire."

Meditare, please.

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